L'economia sperimentale si definisce per il metodo della ricerca, l'esperimento economico appunto.
Questa disciplina crea in laboratorio situazioni artificiali in cui è possibile osservare il comportamento degli individui in dati contesti ritenuti rilevanti
(scambio, scelta, incertezza, apprendimento, cooperazione, ecc.). Esistono all'interno di essa due filoni: quello comportamentale e quello cognitivo.
L'economia comportamentale cerca di costruire una teoria economica fondata su basi psicologiche “più realistiche”.
Essa usa gli esperimenti per criticare la teoria tradizionale, senza però rifiutarla, e per sviluppare idee sulle direzioni in cui sviluppare le teorie alternative.
Il filone cognitivo si propone obiettivi più forti e, pur avendo un intenso interscambio con l'approccio comportamentale,
ambisce a costruire una scienza economica diversa, che intende analizzare problemi diversi da quelli generalmente considerati dall'economia tradizionale,
più che studiare in altro modo le stesse situazioni.
Gli esperimenti assumono talvolta la forma di simulazioni di situazioni reali, in altri casi assumono invece la forma di giochi.
A volte possono consistere anche in semplici questionari relativi a situazioni ipotetiche rispetto alle quali i partecipanti devono dichiarare come si comporterebbero.
L'economia sperimentale può:
I punti cardine dell'economia sperimentale sono:
Link consigliati:
Finanza Comportamentale
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